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argomento
Due ragazzi, fratello e sorella, in vacanza in una piccola isola siciliana,
si trovano coinvolti in una vicenda misteriosa dai risvolti inquietanti e
quasi incredibili. Qual è il mistero racchiuso nella torre saracena,
sorvegliata da un minaccioso uomo col fucile?
dalla quarta di
copertina
"Col suo italiano stentato il ragazzo descrisse l'imbarco di notte, le
lacrime della madre nell'ultimo abbraccio... La promessa di una vita migliore,
il pianto dei più piccoli, la brutalità degli uomini che, appena salpati, li
avevano stipati nella parte più bassa della nave, con i piedi nell'acqua
sporca e puzzolente" L'incontro fortuito col piccolo Karim e la sua drammatica
storia, trasformano la placida vacanza di una famiglia "normale" in una
battaglia tra la violenza brutale di chi risponde solo alle leggi del profitto
e l'imprevedibile forza di chi si trova suo malgrado a combattere per i
diritti degli individui e dei popoli. Ancora una volta Vanna Cercenà sceglie
un tema di drammatica attualità, quello dello sfruttamento dei clandestini,
per costruire un thriller appassionante e inquietante, sostenuto dalle intense
illustrazioni di Giovanni Manna.
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comincia così...
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Il
traghetto avanzava lentamente nel piccolo porto girando su se stesso.
L'isola si stagliava scura nel cielo azzurrissimo. L'unica macchia chiara era
rappresentata dalle bianche case sgranate come perle di una collana lungo
l'insenatura. Alessandro
e Giulia erano eccitatissimi. Quando il babbo era tornato a casa, due mesi
prima, annunciando che aveva preso in affitto una casetta in una piccola isola
nel sud della Sicilia per trascorrervi le vacanze, gli erano saltati al collo
facendogli quasi perdere l'equilibrio.
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A
dire il vero la mamma non si era mostrata troppo contenta: l'idea di finire su
un'isola sperduta non l'attraeva molto. Ma poi le entusiastiche descrizioni del
marito, che c'era stato una volta da bambino ospite di certi lontani parenti ora
emigrati in America, e la gioia dei figli l'avevano convinta.
Però
non venite a lamentarvi perché non ci sono amici per giocare o mancano i video
giochi... - aveva detto brusca; ma dopo qualche giorno aveva chiesto: - Dove
abbiamo messo le pinne?
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