argomento
Belluno, estate del ’43.
Laura parte improvvisamente con sua madre, senza neanche finire l’anno
scolastico: vanno nella casa di montagna del nonno, dove si raccolgono tante
famiglie in fuga dalla guerra.
Sullo sfondo dell’occupazione nazista, della guerra partigiana, del
razionamento e dei bombardamenti, Laura e i suoi amici vivranno due anni di
paura e isolamento, ma anche di grande libertà, scoperte e giochi nel bosco.
dalla nota al
testo
Questa storia si svolge tra l’estate
del 1943 e la primavera del 1945.
L’Italia era in guerra, una guerra durata sei anni che ha fatto quasi sessanta
milioni di morti in tutto il mondo.
Le vittime non furono soltanto militari; le città venivano bombardate, le case
cadevano, c’era pochissimo da mangiare. Molti italiani abbandonarono le città
per andare in posti più piccoli, in cui speravano di essere più sicuri. Questo
però voleva dire lasciare la propria casa, i propri amici, il proprio lavoro.
I cittadini di origine ebraica venivano perseguitati. La Germania di Hitler
aveva stabilito che gli ebrei dovessero essere eliminati, e organizzò uno
sterminio di massa, portandoli in grandi campi in cui venivano fatti lavorare e
poi uccisi. Insieme agli ebrei erano perseguitati anche altri gruppi di persone,
come i rom, gli omosessuali e tutti coloro che erano ritenuti “indesiderabili”.
Anche l’Italia fece alcune leggi razziali, ovvero leggi che discriminavano le
persone sulla base della loro identità etnica o religiosa.
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QUI
RADIO LONDRA
Illustrazioni di
Francesca D'Ottavi
Pagg. 134
Data di pubblicazione
gennaio 2019
Edizioni
LAPIS
Prezzo Euro 10,00
Si tratta della ristampa dello stesso libro
pubblicato nel 2008 dalla Fatatrac, tolto dall'oblio dei "Fuori
catalogo" dalla LAPIS
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comincia
così...
UNA PARTENZA
IMPROVVISA
La
mamma venne a prenderla a scuola prima che finisse la mattinata. Entrò suor
Celeste a chiamarla e le compagne la guardarono con curiosità: forse aveva
combinato qualcosa e la portavano dalla superiora?
Miriam pallidissima, camminava svelta e Laura faceva fatica
a starle dietro.
Quando arrivarono a casa dopo aver salito rapidamente tutte le scale, fino al
quarto piano, la mamma quasi senza fiato disse: - Partiamo fra poco, andiamo dal
nonno.
Ma io devo finire la scuola! - Protestò Laura.
Ho parlato con le suore, sei brava e mi hanno già dato la tua pagella, sei
promossa.- Ma perché
non possiamo aspettare almeno fino alla fine dell'anno?
La mamma non rispose. In quel momento arrivò papà. Indossava la
divisa militare; era stato richiamato poco dopo lo scoppio della
guerra e ora era a casa per una breve licenza.
- Papà, ma cosa
succede? La mamma ha detto che dobbiamo partire oggi. lo ci vado
volentieri dal nonno, però...
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- Laura, ormai sei una bambina grande, cerca di capire: io domani
devo tornare al fronte e voglio che tu e la mamma stiate in un posto
sicuro. Qui ormai quasi tutte le notti suona l'allarme; per fortuna
fino ad oggi non hanno bombardato. Dal nonno non c'è questo
pericolo, forse quel paesino non l'hanno nemmeno sulle carte
geografiche!
Ma vieni anche tu con noi?
Lo sai che non posso. Appena finirà tutto questo verrò subito a
prendervi, te lo prometto. |
Oggi
va su con la macchina uno che conosco, così potrete fare un viaggio comodo
e non cambiare tante volte il treno e poi aspettare la corriera...
La mamma intanto era andata in camera a finire di fare la valigia.
- Hai preso anche i miei libri e il bambolotto e le costruzioni e le
pentoline?
- Non possiamo portare tanta roba. Prendi la borsa verde e mettici quello
che vuoi, ma qualcosa devi lasciare.
Così cominciò per Laura l'estate del '43.
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